martedì 4 agosto 2009

Christopher Roth: il nuovo film girato a Narni

Christopher Roth

"Pittsburg, Pennsylvania , 5 Novembre, 2008"
"La Storia è semplice, non aspettatevi ad un finale a sorpresa perché questa storia finisce con la logica conseguenza
degli avvenimenti che sto per raccontarvi."
Con queste parole Christopher Roth introduce il riassunto del suo ultimo romanzo "Witness or Watcher" (Testimone o Spettatore). Nato a Shakopee nel Minnesota il 4 Febbraio 1958, Christopher Roth si laurea in lettere comparative alla "University of Pennsylvania".
Poco dopo la Laurea, pubblica il suo primo romanzo "red Shadows". Questa prima opera trasforma Roth nel più celebre autore di romanzi thriller degli anni 90. Creatore dei più spaventosi Serial Killer che la letteratura Americana abbia mai pubblicato, Roth fu, suo malgrado, sistematicamente catalogato in quel genere di letteratura.
Romanzo dopo romanzo Roth si sente sempre più intrappolato in un universo lugubre e violento dove nulla da spazio ad altre sensazioni, se non di paura e dolore.
Nel 2005, Paul Andersen fedele editore di Roth fin dal suo primo romanzo, pubblica con la Ron & Andersen l'undicesima opera dello scrittore, "room 237".
Il romanzo viene accolto con un interesse limitato, ma un articolo in particolare, si trasforma nella goccia che fa traboccare il vaso per Roth.
"Leggere, Room 237, l'ultimo romanzo di Christopher Roth, è stato come riprendere dalla biblioteca un vecchio libro riletto mille volte.
Un libro di cui si conosce il finale, ma resta piacevole l'auto flagellazione che ci si provoca, ritrovando sempre gli stessi brividi.
Un thriller dove anche la fotografia dell'autore sul dorso della copertina sembra aver fermato il tempo a 20 anni fa."
Roth annuncia al suo editore la sua decisione di abbandonare quel genere di letteratura, e di volersi dedicare alla scrittura di un romanzo di altro genere.
Due settimane dopo Christopher e Catherine Roth, la moglie, partono per l'Italia, dove hanno affittato una casa in Umbria, una regione al centro del paese.
La casa, immersa fra uliveti, è magnifica.
"Era tutto quello che potevamo desiderare di più, un costante balletto di natura spinto dal vento ed accompagnato da una mai contestata scelta musicale, ore di lettura, passeggiate e ricordi ai piedi del caminetto sempre acceso."
Qualche giorno dopo il loro arrivo, durante una passeggiata nei boschi, Catherine e Christopher si ritrovano intrappolati nel bel mezzo di una caccia al cinghiale.
La tragedia viene evitata per miracolo, quando, uno dei cacciatori, Giorgio Cardelli, riesce ad abbattere la preda, un attimo prima che travolga Catherine e Christopher Roth.
Catherine rimarrà sotto shock per alcuni giorni. Roth raggiungerà la serenità necessaria all'ispirazione attesa per la storia d'amore che desiderava scrivere da tanto tempo.
Dalla visita di Cardelli dopo l'incidente nasce un amicizia. L'uomo, vedovo, invita i Roth a visitare la sua proprietà e gli presenta la figlia Giovanna. Cardelli è un grande appassionato dei romanzi di genere e sopratutto di Christopher Roth al quale mostra tutte le edizioni dei suoi romanzi stampati in Italiano.
Qualche tempo dopo, una giovane coppia viene uccisa in modo atroce nella zona dove i Roth hanno affittato la loro casa.
Tre giorni più tardi, Catherine scopre l'accaduto leggendo l'Herald Tribune che si fà consegnare, periodicamente, dal giornalaio del paesino più vicino.
Roth sembra essere cosi entusiasta ed immerso nel suo nuovo romanzo, che Catherine decide di non mostrargli l'articolo sull'assassinio.
La notte stessa, però, una telefonata sveglia la coppia, è Paul Andersen. La notizia ha raggiunto anche gli Stati Uniti, la giovane coppia uccisa nel bosco, era il 12° omicidio del serial killer, soprannominato il Cinghiale, il più spaventoso che l'Italia abbia mai conosciuto.
Catherine aveva tentato di proteggere il marito, ma Paul Andersen aveva appena rispedito Christopher Roth nello scuro e violento mondo immaginario dei Serial Killer.
Nonostante il suo rifiuto, Roth non riesce a controllare il proprio istinto e lentamente comincia a ricreare un universo nel quale lo spettatore passera alternativamente da un mondo reale ad uno immaginario. Un mondo irreale, che, nelle immagini è fatto di elementi americani, come se tutto succedesse in Pennsylvania.
Le auto della polizia Italiana si trasformano in Ford, cosi le uniformi, il panorama si copre da un velo di nebbia… quella nebbia che presto avvolgerà anche il panorama dell'Italia.
La tavola è apparecchiata, la cena è servita, ma Catherine sembra scomparsa. Sul tavolo un pacchetto regalo. Roth lo apre, dentro ci sono una photo e una lettera. La photo, una Polaroid, é quella della coppia uccisa nel bosco, la firma è inequivocabile, ad ognuna delle due vittime sono state trapassate le guance con dei canini di cinghiale.
La lettera è dell'assassino…
"Caro signor Roth, non saprei come descriverle la gioia che ho provato quando ho saputo della sua presenza qui nella regione.
Sono un suo grande ammiratore…"
"Quel suo modo così affascinante di descrivere il dolore, così reale. Si, reale, perché tutte quelle sensazioni che lei descrive così bene sono esattamente quelle che provo."
Quando Catherine e Christopher si ritrovano, sono spaventati, il telefono di casa è fuori uso, i due decidono di andare a casa di Giorgio Cardelli per telefonare alla polizia.
La mente di Roth comincia a oscillare e ad immaginare situazioni irreali che si mischiano con la realtà. Un gioco perverso del quale Roth riscopre lentamente il sapore ed il piacere.
"é irresistibile il brivido provocato nello sfiorare l'istante in cui si oltrepassa l'immaginario corteggiando la realtà."
a casa dei Cardelli, in un angolo buio del salone, Catherine é incuriosita da una foto in particolare, Giorgio Cardelli con la figlia seduti ai lati di un letto di ospedale e fra loro, la moglie di Giorgio...
quest'ultima ha in braccio un neonato, Erich Cardelli. Erich Cardelli diverrà presto il peggior incubo che Catherine e Christopher Roth abbiano mai vissuto, un incubo che andrà molto aldilà dell'immaginazione dello scrittore.

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