sabato 8 agosto 2009

Il nuovo canile di Narni al fotovoltaico

I costi saranno ammortizzati dal sole e dalla sua energia: ecco che sta nascendo, tra qualche difficoltà e molta innovazione il nuovo canile pubblico della Conca Ternana, quello di Narni, il cui comune ha rotto gli indugi ed ha pensato di mettersi in proprio.
Ospiterà almeno duecento cani con sistemi innovativi di gestione e di costruzione. Intanto il territorio scelto, sulla Marattana, dalle parti della zona artigianale al confine con il Comune di Terni su terreni di proprietà della Asl e che una volta erano dell'azienda agricola dell'Ospedale di Narni.
"Stiamo studiando i dettagli, i moduli per realizzare i ricoveri per gli animali che porteranno nel tetto un pannello fotovoltaico, con il quale ci ripagheremo per intero, o quasi, la struttura in cemento"
, spiega l'assessore Marco Ricci, che sta seguendo la realizzazione.
Ma già che c'erano in Comune hanno voluto fare le cose in grande: siccome il canile si estenderà su tre ettari ci sarà anche la possibilità di mettere a "dimora" altri pannelli, molti altri:
"Mica uno scherzo continua Ricci - si parla di due megawatt di potenza installata."
E tanto per una scala di riferimento viene indicata quella idroelettrica del Recentino che ha una potenza di 15 Megawatt.
Saranno emessi bandi pubblici per l'assegnazione ma già ora è chiaro come le tecnologie saranno tutte narnesi, o quasi, perché nel territorio insiste una sorta di polo del solare, attivissimo e che si sta sviluppando con aziende del calibro della Ge-3I e della Terni Research.
Ed è facile parlando del canile scivolare sull'energia prodotta. D'altra parte le cifre non sono disprezzabili: quell'impianto realizzerà circa 200.000 euro all'anno di guadagni oltre al risparmio ambientale.
"Ma parlavamo di cani - dice Ricci - l'interruzione del precedente rapporto ha solo il sapore del risparmio: gli animali erano ben curati ma dovevamo risparmiare.
E così riusciamo a farlo."
Il Comune ridurrà della metà la bolletta che spende ogni anni per gli animali randagi, ora arrivata a 300.000 euro ogni anno ampiamente compensata dall'arrivo dell'energia elettrica.
Anche sul fronte del canile ci saranno innovazioni, con spazi adeguati ed una supervisione delle associazioni animaliste:
"La supervisione mica la gestione che è cosa diversa e che anche nel territorio ternano non ha dato buoni risultati"
, sostengono in Comune.
I cani verranno toccati da operatori specializzati, quelli che verranno licenziati, inevitabilmente dall'altro canile, quello privato.
"Mica potevamo lasciare a spasso 5-6 lavoratori. Costituiranno una società con la quale portare avanti appunto il canile nella forma tecnica - dice Ricci - dopodiché gli indirizzi saranno confezionati dalle associazioni animaliste, le cui dirigenti sono state già molte volte in contatto con la struttura tecnica del comune."
di Marcello Guerrieri
Il Messaggero Lunedì 27 Luglio 2009

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