sabato 23 gennaio 2010

Il terziere Santa Maria punta i piedi e si tiene l'anello

Corsa all'AnelloIl terziere Mezule è ufficialmente il vincitore dell'edizione 2009 della Corsa all'Anello. Ieri pomeriggio, in una cerimonia che ha avuto luogo in Comune, il sindaco Bigaroni ha insignito il rione bianconero della "medaglia d'oro", suggellando così la vittoria del quarto anello consecutivo che porta il palmares mezulano a 15 palii. Purtroppo la cerimonia, avvenuta tra l'emozione di decine di contradaioli mezulani accorsi per festeggiare la vittoria, è stata per così dire, oscurata, da un fatto dal sapore surreale.
Il terziere Santa Maria, che doveva riconsegnare l'anello d'argento vinto nell'edizione 2009 per la squalifica avvenuta per i risultati positivi all'antidoping effettuati su un cavallo della scuderia arancioviola che aveva disputato lo scorso palio, ha puntato i piedi ed ha deciso di tenere stretto nella propria sede il simbolo della vittoria.
Il sindaco, visibilmente imbarazzato, ha dovuto così consegnare al capo priore di Mezule Marco De Arcangelis una targa dove è stato trascritto il nome del terziere bianconero come vincitore ufficiale della Corsa all'Anello 2009. Chi si aspettava l'anello d'argento ha dovuto fare quindi i conti con una realtà scomoda che ha portato ad un turbinio di polemiche.
Il primo cittadino ha spiegato che il terziere Santa Maria ha deciso di non riconsegnare né il palio né l'anello d'argento e che probabilmente si opporrà alla decisione presa dal consiglio di credenza che ha squalificato il rione, presentando un ricorso.
Nello specifico, va ricordato che un cavallo di Santa Maria era stato trovato positivo alla sostanza triamcinolone acetonide (sia nelle analisi che nelle controanalisi) e che proprio per questo il consiglio di credenza dell'Ente aveva deciso di togliere l'anello al rione arancioviola, facendo però loro uno sconto ed applicando il regolamento a metà non squalificando il responsabile della scuderia e del cavaliere giostrante che montava il cavallo.
Ma questo evidentemente non è bastato ed ora Santa Maria vuole di più. A testimonianza che chi diceva che con l'applicazione a metà del regolamento si creava un pericoloso precedente, forse aveva ragione
Chiara Rossi
Corriere dell'Umbria Sabato 23 Gennaio 2010

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