domenica 21 novembre 2010

A rischio trenta posti di lavoro

Ancora bagarre in un consiglio comunale su un tema molto molto caldo: a rischio il posto di lavoro di una trentina di persone assunte in questi anni con vari criteri dall'azienda municipalizzata narnese, l'Asit e che ora lavorano tra l'azienda stessa e l'amministrazione senza avere garanzie di occupazione. Le cifre che stanno dietro a questo 'piccolo bug' dell'amministrazione narnese pare si aggirino sui 2 milioni di euro (1,6 milioni il costo dei dipendenti per la società narnese più tutte le tasse da pagare). Ennesimo grattacapo che mina la solidità economica del Comune di Narni sempre più con i conti in rosso. Problema posto dalla minoranza consiliare già nell'apposita commissione (la seconda) dove Maria Lanari del Pdl aveva detto la sua.
"Non sappiamo quale sarà il futuro dell'Asit per la prossima gara di affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti urbani e per le evoluzioni delle società di servizi a livello provinciale e regionale"
, aveva sottolineato la Lanari. Ignorato in quella sede, l'opposizione ci riprova in consiglio nella convocazione di giovedì pomeriggio.
"Il sindaco Bigaroni non ha accettato la nostra intenzione di approfondire la questione che rischia di lasciare a casa 30 persone da qui a qualche mese - spiega Sergio Bruschini capogruppo Pdl - noi vogliamo andare incontro a questi cittadini assunti non si sa per quale scopo visto che dipendono dall'Asit ma prendono ordini da dirigenti comunali. Magari con nuovi concorsi o ricollocamenti potremmo salvare la loro condizione precaria."
Mentre si discute la maggioranza vede scomparire il numero legale. Se ne va qualche consigliere, qualcuno non è mai arrivato e si alza persino l'assessore con delega al personale. Parte il solito giro di telefonate, messaggini, email. Ecco arrivare tutto trafelato Sergio Ceccarelli che in consiglio non si era presentato e che, senza aver 'studiato' l'ordine del giorno e senza aver seguito il dibattito vota e fa passare la delibera che rinnova la convenzione da 2 milioni di euro. Scatta l'applauso ironico della minoranza verso Ceccarelli che
"inalberato scatta verso i nostri banchi e mi prende a mal parole chissà per quale motivo"
, racconterà Bruschini al termine del consiglio. Delibera approvata per il rotto della cuffia
Cesare Antonini
Corriere dell'Umbria Sabato 20 Novembre 2010

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