venerdì 4 febbraio 2011

Un hotel al posto dell’asilo

Alla fine al posto dell'istituto di istruzione delle Suore di Sant'Anna che ha formato migliaia di cittadini narnesi e che è stato chiuso a giugno 2009 dietro le fitte proteste dei genitori che vivevano preferito quella scuola alle strutture pubbliche, verrà costruito un hotel.
E il vincolo della donazione dell'immobile che vincolava le suore a mettere a disposizione quel luogo per la comunità che fine ha fatto?
La notizia è trapelata nei giorni scorsi. La madre superiora e l'ordine di cui fa parte avrebbe già deciso e firmato tutto quello che c'è da firmare compreso un progetto di ristrutturazione dell'immobile che alcuni professionisti avrebbero già ultimato da tempo. Non si conoscono le modalità di gestione dell'hotel. Verrà dato in concessione l'immobile e le sue funzioni? Saranno le suore stesse a gestirlo? Fatto sta che la notizia ha riportato alla mente la lotta ingaggiata dai genitori narnesi che non volevano che l'asilo chiudesse. Un anno e mezzo fa si ipotizzava che uno degli obiettivi dell'ordine potesse essere proprio quello di trasformare la scuola in una struttura ricettiva. Chi pensava male evidentemente non sbagliava. Le notizie di questi giorni confermano che tutte le motivazioni tirate in ballo dall'Ordine a quel tempo sembravano più un sistema di difesa nei confronti delle pressioni dei genitori che effettive problematiche. Le ragioni che, secondo le suore, avrebbero dovuto portare alla chiusura erano principalmente causate da questi elementi: mancavano le suore insegnanti, c'era in atto un impoverimento continuo dell'ordine anche dovuto alla crisi di vocazioni sempre più grave e profonda ma, soprattutto, a mancare erano proprio le iscrizioni alla scuola. Se i primi punti potevano avere senso, sull'afflusso delle iscrizioni il comitato dei genitori era pronto a giurare che le cose stavano diversamente.
Erano 17 già le iscrizioni confermate che si sarebbero triplicate qualora la notizia della riapertura avesse trovato conferma da lì a poche settimane. In molti avevano fermato le pratiche di rinnovo dell'iscrizione alla notizia della chiusura e i nuovi arrivi non si erano avvicinati proprio per i rumours che gettavano pessimismo attorno alla scuola.
Del resto rimanere senza asilo per una famiglia può diventare un problema molto duro da affrontare visti i posti limitati delle strutture pubbliche. Ma la carta che i genitori credevano fosse vincente era un'altra: in pratica l'atto di donazione attraverso il quale l'istituto poté beneficiare dell'immobile e della corte annessa nel lontano 1958, prevede che il fabbricato
"deve essere adibito esclusivamente ad asilo d'infanzia, sotto la diretta cura delle suore di Sant'Anna. Nel caso di cessazione dell'attività dovrebbe essere ceduto ad altro ordine religioso di suore."
Un atto del genere cestinato con tale leggerezza? Le volontà di un nobile defunto vengono ignorate sic et simpliciter dopo appena 50 anni dalla sua morte? Quello che i più pessimisti pensavano si sta verificando. L'ordine religioso trincerato dietro al silenzio imposto dai superiori alle suore che operavano sul territorio evidentemente aveva già presente tutto lo sviluppo della storia dell'immobile. Del resto la crisi economica c'è per tutti e, al posto di una scuola che 'fruttà poco e niente, sotto con un bell'albergo per rimpinguare le casse dell'istituto. Tuttavia quel vincolo non sembra così facile da abrogare. Quindi è stato semplicemente ignorato e i lavori, forse presto, partiranno i lavori per la costruzione del nuovo hotel Sant'Anna
Cesare Antonini
Corriere dell'Umbria Venerdì 4 Febbraio 2011

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