giovedì 18 luglio 2013

Sciacallaggio giornalistico contro Antonio Zitti

Sento tutta l'urgenza di esprimere il dolore e l'amarezza nel vedere la foto di Antonio Zitti in mezzo a due finanzieri.
Lo conosco da sempre e sempre ho visto in lui una persona amabile e corretta ed ogni volta che lo incontravo , gli dicevo che mai e poi mai avrei fatto il lavoro che lui faceva , con tutte le responsabilità che gli facevano capo e con tutta la pressione di essere in luogo così importante per l'economia del Comune.
In nessuna di queste occasioni si era mai lamentato ed anzi esprimeva con me, pessimista cronico globale, tutta la sua carica di positività pur in un contesto così difficile.
Penso che un po' soffrisse ma ben celava e così facendo offriva a tutte le persone intorno un clima di fiducia che, in un ambito pubblico, è quasi impossibile trovare.
Forse avrà sbagliato qualcosa e certo la sua indole mite non lo avrà aiutato ma mai penserò e lo legherò ad un atto, anche minimo, di dolo.
Sono sicuro che riuscirà a provare la buona fede e la sua onestà e spero che riuscirà a superare il trauma di vedersi "accompagnato" dalle cosiddette forze dell'ordine.
Tale ordine non dovrebbe tutelare anche gli inquisiti facendo di tutto per evitare lo sciacallaggio giornalistico e la condanna pubblica preventiva?
Oggi questo trauma lo viviamo anche noi che lo vediamo " violentato" da una foto ed accomunato a persone il cui comportamento sociale è quantomeno dubbio.
Spero che presto lo rivedremo ed io gli andrò incontro per abbracciarlo perché penso ne avrà bisogno.

Massimo Tardella
Giovedì 18 Luglio 2013

9 commenti:

  1. Bravo Massimo, lo conosco da molto tempo e concordo in pieno. Siamo in molti che aspettano di abbracciarlo.
    Andrea Ricci

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  2. «Voglio dì… intanto lo famo…c’è il terzo in buona fede.. se la pijano in culo.. che cazzo me ne frega.. un casino da un milione e mezzo di euro».


    «Il gatto e la volpe… io so il gatto e tu la volpe», dice Antonio Zitti a Luca Galletti in un’altra conversazione captata dalla squadra mobile,


    Parliamo di Edoardo Bennato o di fottere i cittadini?

    Conosco anche io Antonio Zitti e non credo che vada messo alla pubblica gogna. Verificheranno le autorità.

    Non ha ammazzato nessuno, spiegherà tutto ai giudici..

    ma francamente dopo aver letto le intercettazioni...beh..non benissimo no?

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  3. Comprendo l'emotività del momento, faccio però presente che c'è un'indagine in corso. Ciò che come giornalista è inaccettabile è essere definiti sciacalli, termine gratuito e grave per il quale chi lo ha espresso deve scusarsene di fronte a tutti i giornalisti dell'Umbria che hanno fatto solo il loro lavoro.

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  4. Lo faccio immediatamente e sinceramente e credo che quelle foto le avrei fatte anche io se fossi stato chiamato a farle , magari avvertito dalla stesse "Forze dell'ordine" ! . Rimane il fatto che si dovrebbe fare di tutto , non è certo difficile , pur di evitare di esporre gli inquisiti a foto che ingenerano nell'opinione pubblica una rabbia gratuita ed una condanna preventiva senza appello .
    Le notizie possono essere smentite o modificate ma le foto così come sono state fatte , rimarranno nel web per secoli forse .
    Io non lo trovo giusto ma è una responsabilità delle Istituzioni non del giornalismo .
    Se scoppia un incendio la colpa è del piromane non di chi fotografa .
    Basterebbe cercare di fare prevenzione incendi come basterebbe fare "prevenzione" Foto .
    Lungi da me fare polemica in un ambito così delicato come quello del Diritto di cronaca ed anzi mi scuso di nuovo per il termine usato non adeguatamente .
    Massimo T

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  5. L'Arch. Zitti, unitamente ad altri, è stato tratto in arresto. E questo è il dato oggettivo. La Magistratura ha fatto il suo dovere, le Forze dell'Ordine hanno fatto il proprio. Ed è questo che si chiede che facciano, o no? Vi è forse stato abuso di potere da parte delle Forze dell'Ordine o della Magistratura? Il resto, le immagini, sono soltanto una conseguenza e non è il caso di perdere il punto di vista iniziale e cioè che l'Architetto Zitti è stato tratto in arresto a seguito di un provvedimento interdittivo richiesto dal Pubblico Ministero ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari. Non solo, il Tribunale del riesame non ha rimesso in libertà l'Arch. Zitti poichè permangono le gravi accuse formalizzate nei suoi confronti. La Polizia Giudiziaria ha poi eseguito un ordine, appunto. Il resto fa parte del diritto di cronaca, indipendentemente dalla presunzione di innocenza che in Italia è abbondantemente tutelata. Orbene, ritengo sommessamente che il signor Massimo T. dovrebbe chiedere scusa anche alle "cosiddette" Forze dell'Ordine che null'altro hanno fatto che fare il proprio dovere. L'Arch. Zitti avrà modo di difendersi in tutte le sedi possibili e fino al terzo grado di giudizio. Sarebbe auspicabile un maggior rispetto per tutti, anche per le "cosiddette" Forze dell'Ordine. La metafora dell'incendio non ha peraltro alcun senso. Potremmo sostenere che se l'Arch. Zitti ed altri non avessero commesso i reati a loro ascritti non sarebbero finiti in prima pagina sui giornali. Ma in questi casi non è l'ironia il terreno intelligente sul quale confrontarsi.
    Paolo Ferrari

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  6. Mi sembra che si stia facendo una polemica inutile, stilettando senza meta, su quella che voleva essere, principalmente, una dimostrazione di affetto incondizionato e solidarietà di amico all'Arch. Zitti, che in ogni caso resta innocente fino a prova contraria. Chi lo conosce sa che è una brava persona, e purtroppo a volte anche le brave persone finiscono negli ingranaggi sbagliati. Ci sarà tempo e modo di appurare colpe e responsabilità, cerchiamo solo di non mettere in croce nessuno pensando di avere la verità assoluta in tasca.
    Anna Laura S.

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  7. mi sembra che questo blog sia veramente di parte, pubblicate solo alcune cose, precisamente quello contro... Complimenti !

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  8. Nessuno mette in dubbio che Zitti sia una brava persona. Ben vengano le espressioni di solidarietà. Molti di noi sentono la necessità di "abbracciare" anche solo virtualmente, per ora, l'uomo, il padre, il marito Antonio Zitti. Ma criticare aprioristicamente l'operato della Magistratura e della Polizia Giudiziaria nonché dei giornalisti lo trovo davvero infantile. Se vale la presunzione di innocenza o colpevolezza per la persona indagata auspico che quantomeno si possa avere la stessa presunzione nei confronti di chi opera in tutti i settori, compreso quello della Giustizia. Il blog è stato aperto abbracciando correntemente Zitti per poi perdersi nel giudizio gratuito, negativo, contro giornalisti, forze dell'ordine e ritenendo addirittura "dubbio il comportamento sociale delle persone a lui accomunate". Comprendo anch'io l'emotività del momento ma proprio per questo ritengo che sia preferibile un rispettoso silenzio piuttosto che una pessima difesa.
    È oltremodo opportuno mantenere un sano equilibrio, anche e soprattutto per Antonio Zitti e per la Sua famiglia.
    Paolo Ferrari

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  9. Spesso gli sbirri e i carabinieri / al proprio dovere vengono meno / ma non quando sono in alta uniforme, / e l'accompagnarono al primo treno (F. De Andrè)

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