Ma facciamo un passo indietro per analizzare la cronologia dei fatti. I lavori iniziarono nel mese di aprile 2007 e vennero fermati per la prima volta solo dopo due mesi a causa di una richiesta della Sovrintendenza ai Beni Culturali dell'Umbria che aveva imposto una variante del progetto.
Ad ottobre dello stesso anno venne dichiarato che l'opera pubblica di ristrutturazione non sarebbe ricominciata fino allo spostamento gli uffici della Cgil che si trovavano nella parte alta dell'edificio.
A gennaio 2008, invece, tutto riprese senza problemi e sembrò che i lavori dovessero avviarsi verso una tempestiva fine che avrebbe portato alla realizzazione dell'auditorium, da molti considerato un miraggio.
Ma l'opera pubblica dopo circa cinque mesi venne di nuovo fermata, alla luce di un'importante scoperta archeologica.
Ad oggi, non si sa ancora quale sarà il destino del cantiere, ciò che è certo è che tutta l'area interessata dai lavori è immersa nella più totale negligenza e trasandatezza.
Se si osserva da vicino tutta l'area interessata dall'imponente opera pubblica, che tra l'altro di trova in una zona di passaggio per visitatori, residenti e studenti universitari, si possono notare degli elementi di trascuratezza ai limiti della decenza.
Tutta la zona dell'ormai conosciuta "buca" di San Domenico che è stata bonificata per l'ultima volta un anno e mezzo fa, prima della Corsa all'Anello 2007, per la sistemazione del forno di Santa Maria (che ancora si intravede tra calcinacci ed erbacce), continua inesorabilmente ad essere un visibile ricettacolo di sporcizia e di rigogliosa vegetazione che sta imperversando in tutto il cantiere che delimita la facciata della ex chiesa.
Qui è possibile notare oltre alle solite erbacce che nessuno si cura di tagliare, anche immondizia che chi di dovere non pulisce e che fa da habitat naturale a gatti randagi, topi e addirittura (non è una leggenda metropolitana come molti hanno pensato, perché ci sono dei testimoni oculari!) ad istrici che durante la notte si abbeverano presso le grondaie delle case circostanti, passeggiando per via Mazzini.
"Il cantiere - ha affermato un residente che fa da portavoce agli abitanti della zona - è fermo di nuovo da mesi e quello che ci chiediamo è perché se a questo punto non ricominciano i lavori non viene smontato.
In questo modo, ripulendo tutta la zona arrivata ormai ai limiti della decenza, si potrebbe ricreare un ambiente quantomeno decoroso e magari ridare ai cittadini preziosi parcheggi bloccati da mesi, considerando la penuria di posteggi che rappresenta un grave problema del centro storico".
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