"Ora la Soprindentenza regionale dell'Umbria - osserva il sindaco di Narni, Stefano Bigaroni - ha espresso parere positivo in merito all'autorizzazione, ferma da tempo."L'area per la quale erano sorti dubbi, in merito al pregio e che aveva dunque determinato una pausa, non sarebbe quella individuata per la costruzione del nuovo ospedale, area di bassi e comuni arbusti. Si tratta del terreno indicato dalla cava San Pellegrino come area nella quale poter proseguire la sua attività estrattiva, nella direzione opposta a quella in cui sorgerà il nosocomio. Dopo aver valutato i vari elementi relativi alla zona e al progetto, la Soprintendenza per i beni culturali e paesaggistici dell'Umbria, esprimendo dunque parere favorevole, ha sbloccato la situazione e di conseguenza ha consentito il via libera ai passi successivi; dato che alla cava San Pellegrino è stata concessa la possibilità di estendersi nell'area in questione, in direzione opposta all'ospedale, in funzione dunque del suo nuovo piano di sviluppo, ora la cava stessa potrà procedere alla donazione dell'area di sua proprietà all'Azienda sanitaria locale (Asl 4): si tratta di ben cinque ettari destinati appunto alla realizzazione dell'ospedale. Donazione alla quale i proprietari della cava avevano dato il loro assenso già nello scorso mese di novembre.
"In seguito ai dubbi dimostrati dalla Soprintendenza regionale - osserva il sindaco di Amelia, Giorgio Sensini - avevamo provveduto a consultare anche l'Ufficio foreste della Regione e il corpo forestale dello stato; entrambi avevano espresso parere favorevole all'utilizzo dell'area. Ora si procederà alla conferenza dei servizi definitiva, per l'approvazione della variante per la zona di Cammartana, per la variazione della destinazione d'uso a servizi e la viabilità."
"Per quanto riguarda la variazione della destinazione d'uso - conclude Bigaroni - per l'attuale ospedale di Narni, è già contemplata nel piano regolatore generale del Comune. La Regione ha già deliberato il finanziamento da 16 milioni di euro per la prima tranche; poi ci sarà il mutuo che deve contrarre la Asl e il ricavato delle alienazioni dei beni dei presidi ospedalieri esistenti"
Valeria Trombetti
Corriere dell'Umbria Mercoledì 24 Marzo 2010
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