"Era il modo più diretto per arrivare a quante più persone possibili", spiega il parroco che poi torna sulla motivazione della scelta assunta.
"Le nostre chiese - afferma - sono ricche di opere d'arte, di testimonianze di grandi artisti del sacro e di pittori che sono conosciuti in tutta Italia. Si pensi alle opere pittoriche del Piermatteo d'Amelia custodite nella chiesa di Sant'Agostino o alle grandi opere del duomo, o ancora alle bellezze della chiesa di Santa Maria Impensole."Don Angelo non è contento di dover chiudere le chiese, ma sa che tenerle aperte oggi è particolarmente complicato.
"Abbiamo spesso fatto appello - dice - ai fedeli per costituire gruppi di persone che potessero occuparsi di tenerle aperte, almeno per qualche ora, ma purtroppo non è così semplice trovare volontari e noi non possiamo permetterci di lasciare le chiese incustodite."Il sacerdote ricorda i furti già avvenuti in passato, soprattutto quelli all'interno del duomo che tanto hanno fatto pensare ad azioni su commissione, ma anche al recente furto di offerte a Santa Maria Impensole.
"In quel caso - fa presente don D'Andrea - per rubare pochi spiccioli hanno rotto i candelabri provocando danni più ingenti del totale dei soldi portati via."Adesso che è inverno il problema delle chiese chiuse non si avverte più di tanto, ma tra un mese sarà primavera e allora i turisti vorranno vedere anche le chiese.
"Ci stiamo attrezzando per quel periodo - fa sapere il parroco della cattedrale - cercheremo di rendere disponibili almeno le chiese principali, ma non potremmo farlo per tutto il giorno."
Intanto al duomo verrà installato un nuovo sistema di allarme. Sarà più moderno di quello esistente e probabilmente avrà anche alcune telecamere a circuito chiuso per sorvegliare tutto quello che succede nella cattedrale di San Giovenale.
La Nazione Lunedì 13 Febbraio 2012
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