martedì 2 agosto 2016

Fondamentale che il governo riconosca l`area di crisi complessa per Terni-Narni

Risulta fondamentale che il governo riconosca l'area complessa industriale per le zone di Narni e Temi per poter lavorare sul tema degli ammortizzatori sociali. Le due parti sono legate strettamente. Tuttavia è fondamentale avere una politica industriale a sostegno del territorio altrimenti la ripresa sarà sempre più difficile. Su questo tema siamo ancora deboli e dobbiamo fare ancora tanto."
L'onorevole Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera dei deputati, ha risposto così alle domande del primo cittadino di Narni, Francesco De Rebotti, nel corso del suo intervento alla 45esima festa del Pd della frazione San Liberato. Secondo De Rebotti entro agosto il governo dovrebbe riconoscere l'area complessa di crisi
"che significa per un territorio basato sull'industrializzazione un rilancio degli investimenti pubblici e privati dai quali non si può' prescindere cercando un nuovo sviluppo con le parole d'ordine, risanamento ambientale, ricerca, innovazione e rilancio delle produzioni tradizionali."
E proprio da questo Damiano è ripartito per suggerire un'idea di sviluppo locale sulla base del lavoro che la sua commissione sta varando in Parlamento:
"La priorità è senz'altro questo riconoscimento anche perché il governo si è reso conto che la situazione non regge e la crisi è diffusa. Sono numeri importanti e l'area complessa può' derogare gli ammortizzatori sodali. Ma non dobbiamo dimenticarci della politica industriale sulla quale siamo stati tradizionalmente deboli."
Damiano tira le sue conclusioni:
"In questa zona, anche se non conosco a fondo tutte le vicende che dovrei approfondire, si avverte comunque la necessità di un indirizzo preciso su alcuni settori sempre tramite investimenti nei punti chiave dell'economia. Io vengo da Torino dove dopo la grave crisi che ha investito l'Ibm e poi la Fiat, è stata specializzata la tradizione manifatturiera puntando sulla qualità oltre alla spinta su altri settori come turismo, cibo e cultura. Credo che in questa zona su questi fattori, seppur con le dovute proporzioni, si possa puntare."
Corriere dell'Umbria Martedì 2 Agosto 2016

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